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La storia dei tappi per le orecchie

Da secoli l’essere umano ha cercato metodi per isolarsi dai rumori esterni e proteggere il proprio udito. Con l’avvento dell’industrializzazione e l’aumento dei livelli di inquinamento acustico, la ricerca di soluzioni efficaci è diventata una priorità. I tappi per le orecchie sono nati da questa necessità, evolvendosi con il tempo in una vasta gamma di varianti.
In questo articolo esploriamo brevemente l’evoluzione che questo prodotto ha subito del tempo.

 

I primi tappi per le orecchie nell’Odissea

La prima traccia di tappi per le orecchie risale all’antica Grecia, nel poema L’Odissea. 

Ulise, prendendo un grosso blocco di cera d’api, dono di Circe, lo spezza in piccoli pezzi e ne dona uno a ciascuno dei suoi uomini. Dice loro di ammorbidirlo e di metterlo nelle orecchie per non sentire il canto delle Sirene.

Ulisse, invece, vuole ascoltare quella melodia. Ordina ai suoi marinai di legarlo saldamente all’albero della nave. Quando è saldamente legato e la la cera d’api è ben inserite in tutte le orecchie, gli uomini di Ulisse remano lungo l’isola.

“Ulisse e le Sirene”, un dipinto ad olio su tela di John William Waterhouse (1849-1917)

Ulisse, viene incantato dalle parole e dalla musica. Desidera tuffarsi tra le onde e nuotare fino all’isola. Vuole abbracciare le Sirene. Si batte contro le corde che lo tengono legato all’albero della nave, così tanto da tagliarsi schiena e braccia. Esorta i suoi uomini a liberarlo. Loro, aspettandosi questa reazione, rimangono imperterriti e remano più forte per allontanarsi il prima possibile.

Ulisse, ammaliato dal canto, guarda le Sirene e le vede belle quanto Elena di Troia. Il suo equipaggio, reso sordo dalla cera d’api, vede nelle Sirene mostri affamati con artigli lunghi. La nave avanza veloce e presto il canto delle Sirene è solo un lontano eco. Solo allora i membri dell’equipaggio smettono di remare e si tolgono i tappi. Ulisse ora è tornato in sé.

Seguendo il consiglio della dea Circe, e grazie ai tappi per le orecchie, Ulisse ha evitato una catastrofe.

 

I nuovi rumori dell’era industriale

Con l’avvento dell’era industriale la necessità di protezione uditiva divenne evidente. Gli operai di molte fabbriche furono tutto ad un tratto esposti quotidianamente a livelli di rumore dannosi, che potevano causare danni o perdita dell’udito. Fu in questo contesto che nacquero i tappi per le orecchie moderni.

Nel 1907 venne fondata la prima azienda di protezione dell’udito,Ohropax, che presentò i primi tappi auricolari in cera avvolti in cotone. Maximilian Negwer, fondatore dell’azienda, trasforma per primo l’idea in un prodotto commerciabile. La prima confezione di filtri antirumore OHROPAX viene venduta nell’autunno del 1908 al prezzo di un marco d’oro (al netto dell’inflazione, circa 5,75 €). La scatola contiene sei paia di tappi di cera ed è disponibile nei negozi di forniture mediche e nei grandi magazzini.

 

I tappi per le orecchie trovano la loro prima applicazione di massa durante la pima Guerra Mondiale

Durante la Prima Guerra Mondiale i soldati tedeschi utilizzarono i tappi progettati da Negwer come protezione contro gli effetti sonori dannosi degli spari. Il tenente generale Freiherr von Dincklage-Campe contribuisce probabilmente nel 1914 a far sì che il nuovo prodotto venga incluso nell’equipaggiamento dei soldati dal 1916 attraverso i suoi contatti nel ministero della Guerra. Di colpo, ampi settori della popolazione vengono introdotti al prodotto per la prima volta nella storia.

 

I primi tappi in silicone arrivano nel 1962

Il vero progresso arrivò nel 1962, quando Ray e Cecilia Benner svilupparono i primi tappi per le orecchie in silicone al mondo. I nuovi prodotti prendevano la forma del condotto uditivo allo stesso modo dei loro omologhi in cera ma il vantaggio era che, a differenza di quelli in cera d’api, non si scioglievano con il calore ed erano completamente impermeabili.

 

Vengono inventati i tappi in schiuma

Nel 1967, Ross Garner mise a punto una resina in grado di assorbire energia, che fu presto convertita in schiuma viscoelastica, meglio conosciuta come memory foam. L’introduzione dei primi tappi auricolari in memory foam avvenne nel 1972.

La loro popolarità crebbe velocemente e oggi rappresentano il tipo più diffuso di protezione auricolare. Si sono dimostrati particolarmente efficaci per chi opera in ambienti ad alta rumorosità, fornendo una barriera capace di attenuare la maggior parte delle onde sonore.

 

I vari utilizzi dei tappi ai giorni nostri

Il XX secolo vide un’ulteriore evoluzione: la crescente popolarità dei concerti e degli eventi dal vivo, e la consapevolezza dell’importanza della protezione uditiva portarono alla creazione di tappi per le orecchie specializzati per musicisti e altri professionisti.

Più in generale, l’aumento del valore che la società pone su un sonno di qualità per innalzare il tenore di vita, insieme all’identificazione di disturbi uditivi quali il tinnito e la misofonia, hanno stimolato l’innovazione di nuovi prodotti e la diffusione di massa del loro uso.

Attualmente, i tappi auricolari trovano impiego in diverse situazioni: sono utili per garantire un sonno tranquillo, per attenuare il rumore durante una serata in discoteca o un festival, nei viaggi su mezzi pubblici o in motocicletta.

L’ampiezza del loro utilizzo è notevole. Proprio come acquistiamo occhiali da sole di pregio per schermare i nostri occhi dai raggi solari, è ragionevole domandarsi perché non dovremmo altrettanto curare la protezione delle nostre orecchie dai suoni eccessivi.

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